Il conflitto eterno tra la medicina ufficiale e la medicina naturale ci fa capire che probabilmente da tutte e due le parti qualche briciola di ragione c’è. L’ambra baltica non fa eccezione. Nell’antichità e nel medioevo sembra che l’ambra fosse usata per curare qualsiasi malattia, in quanto si credeva nella sua particolare energia solare. Magari fosse vero!
Ma già dal XIX secolo, quando la scienza e la medicina raggiungono un livello notevole di studio, viene meno la credenza nel valore curativo dell’ambra.
Soltanto negli ultimi decenni, con il rinnovato interesse per la medicina naturale, si è tornato a parlare di ambra baltica anche per i suoi effetti possibili benefici.

In questo articolo vorrei raccontarvi dei “poteri” dell’ambra baltica considerati magici nella antichità e dell’uso dell’ambra per curare varie malattie nel Medioevo – uso che sopravvive fino all’Ottocento. Voglio ringraziare di cuore il prof. Eugenio Ragazzi, autore di “L’ambra farmaco solare”, libro che mi ha aiutato tanto a scrivere questo articolo.
La pietra del sole contro ogni malattia
È chiaro che il fatto che l’ambra sia calda al tatto, a differenza di tutti gli altri minerali e le pietre (infatti, è una resina fossile), la sua estrema leggerezza e il suo potere elettrostatico abbiano contribuito a creare una vera e propria leggenda sulle sue virtù “miracolose”. Pensate che già Ippocrate, il padre della medicina (460-377 a.C.) menzionava l’ambra nei suoi manoscritti.
In particolare nel XVII secolo nascono tanti trattati medici dove l’ambra viene menzionata come un ingrediente essenziale per curare ogni tipo di malattia. Il frate bergamasco Felice Passera nel 1688 scrive che l’ambra “Scalda, dissecca, astringe leggermente, conforta, corrobora”. L’ambra viene consigliata come rimedio contro catarri, epilessia, vertigini, asma, tosse e tutte le malattie polmonari.
Pensate che secondo Matthäus Prätorius (1680), durante l’epidemia di peste che colpì le regioni del Nord Europa, nessun raccoglitore d’ambra di Danzica, Klaipeda, Konigsberg o Liepaja morì dalla malattia. La spiegazione più logica forse è che la vita all’aria aperta in riva al Mar Baltico, lontano dalle città contagiate aiutò ad evitare una maggior diffusione dell’epidemia. Non si viaggiava di certo così tanto come adesso! 🙂
In che modi veniva utilizzata l’ambra?
Alla domanda su come venisse utilizzata l’ambra, mi viene spontaneo rispondere: in qualsiasi modo possibile! 🙂 Si facevano tinture mescolando la polvere d’ambra con alcol per i reumatismi e le malattie cutanee. Si estraeva l’olio essenziale d’ambra basato sul processo di distillazione a secco. L’olio d’ambra, chiamato anche “olio di succino” veniva usato contro reumatismi, epilessia, mal di denti e di orecchie.


L’ambra si bruciava per ottenere il fumo per curare attacchi epilettici, reumatismi, infiammazioni. Mio papà ancora oggi si ricorda di come sua nonna bruciasse un pezzo d’ambra quando lui aveva l’otite. Non si ricorda però se funzionava… 🙂
Il frate Felice Passera parla anche del semplice uso esterno del pezzo d’ambra, da legare sul punto dolente del corpo o semplicemente mettendo il pezzo d’ambra sul collo, come collana.

L’era della scienza elimina l’ambra dall’uso della medicina
Nel XIX secolo si inizia a dubitare delle proprietà curative dell’ambra, facendo tante prove scientifiche sulla sua struttura chimica e la capacità di trasmettere nel nostro corpo l’acido succinico – il suo principio attivo. Persino l’utilità stessa di assumere acido succinico attraverso l’ambra, visto che il nostro organismo lo produce già, viene messa in discussione.
Nonostante ciò, negli ultimi 20 anni l’ambra come gemma curativa risorge come la Fenice dalle ceneri. Sicuramente il ritorno dell’importanza della medicina naturale rispolvera anche le usanze antiche relative all’ambra baltica.
E cosa ne penso io..?
A me piace rimanere nel mezzo, tra le due grandi visioni in conflitto che vi ho riassunto. Credo particolarmente nella scienza, ma penso anche che le usanze tramandate durante i secoli potrebbero avere le proprie ragioni – forse più spirituali, ma nondimeno importanti.
Dopo che, in questi ultimi anni, ho letto tanti libri e raccolto tante informazioni sull’ambra baltica, le sue proprietà e le sue origini, mi viene in mente la celebre frase di Socrate: “So di non sapere”. È proprio vero: più studi, più domande ti porgi. Ma a me va bene così: non ho nessuna intenzione di fermarmi alle mie “verità”, rendendole assolute, ma continuerò a studiare e approfondire la mia conoscenza di questa meravigliosa gemma.